Conigli - toelettatura e taglio delle unghie

Sull'argomento toelettatura esistono molte opinioni discordanti e tanti falsi miti, per lo più creati per vendere prodotti inutili e dannosi a chi si appresta ad accogliere un coniglietto in casa; la verità è che il coniglietto non ha, salvo casi particolari, bisogno di essere lavato.

Dobbiamo ricordarci che il coniglio è un animale 'preda', di conseguenza il suo pelo non emana alcun odore perché in natura sarebbe controproducente; quindi ogni profumo che noi andremo a mettergli addosso sarà per lui solo una fonte di disagio.

Il coniglio è un animale molto pulito, emana cattivi odori solo nel caso sia costretto in una gabbia oppure sia malato. Ricordate, un coniglio che all'improvviso smette di lavarsi deve farvi suonare un campanello d'allarme perché c'è sicuramente qualcosa che non va.

Esistono però casi particolati dove il coniglio non riesce a lavarsi da solo, può capitare nei coniglietti paralizzati o in quelli obesi oppure può succedere che il coniglio si imbratti con qualcosa di pericoloso se ingerito; in quel caso dobbiamo essere noi ad intervenire.

In linea di massima la prima cosa da tentare è l'uso di un panno inumidito con acqua tiepida. Si strofina la parte e poi si asciuga, ma se questo non basta bisognerà procedere in altra maniera.
Evitate di immergere il coniglio del tutto in acqua e lavate solo le parti interessate, facendo attenzione a non far entrare acqua nelle orecchie per prevenire dolorose otiti. E' importante asciugare bene il piccolo (frizionate bene con l'asciugamano e poi procedete con il  phon alla  minima velocità, ad una temperatura media e con una distanza di 15/20cm dal pelo) per  evitare raffreddori, o peggio, polmoniti.

Per il coniglio il bagno resta comunque una fonte di stress, quindi l'avere un buon rapporto di fiducia e magari qualcuno che vi può dare una  mano è sicuramente un punto a favore. Chiedete consiglio al vostro veterinario di fiducia, vi indirizzerà sicuramente verso il prodotto più indicato.

Un argomento spesso sottovalutato è invece la cura del pelo.

I conigli hanno due grandi periodi di muta, in concomitanza con la Primavera e l'Autunno. In questo modo preparano il pelo sia per il grande caldo che per le stagioni fredde. Nei conigli domestici spesso questi periodi variano; alcuni vanno in muta prima, altri dopo ed è bene avere sempre in casa delle spazzole per eliminare il pelo morto.

Vogliamo ricordare che il pelo morto, di per se, non causa blocco intestinale in conigli perfettamente sani. Può capitare però che, in periodi di stress o malessere, dove l'intestino rallenta le sue funzioni, il pelo possa sicuramente contribuire nella formazione di un blocco, è quindi una buona abitudine spazzolare il coniglio 2/3 volte alla settimana, aumentando nei periodi di muta e nei conigli a pelo lungo. Il coniglio non ha la capacità di vomitare come cani o gatti.

Nel caso trovaste dei  nodi che non riescono proprio a venire via bisogna procedere a tagliarli, prestando molta attenzione a non tagliare la pelle. Questa operazione è molto importante, ci sono casi di conigli mai toelettati (soprattutto a pelo medio lungo/lungo) in cui il pelo si era aggrovigliato al punto da causare ferite e difficoltà di movimento.
Come sempre, se non vi sentite sicuri, rivolgetevi al vostro veterinario di fiducia.

Taglio delle unghie:

I conigli d'appartamento spesso non hanno la possibilità di consumare le unghie, così dobbiamo essere noi a provvedere al loro taglio. Le unghie non tagliate possono facilmente spezzarsi causando dolore ed infezioni.
Quello che ci serve per questa operazione è un tronchesino per gatti che si trova facilmente in qualsiasi negozio di animali.
Nel caso di conigli con le unghie bianche noterete al loro interno una sottile linea rosa, percorsa da capillari e terminazioni nervose, bisogna procedere tagliando 3/4 millimetri al di sopra per evitare di causargli dolore e perdite di sangue.
Alcuni conigli hanno invece tutte, o alcune, unghie nere. In quel caso si può individuare dove tagliare in controluce, magari posizionando una torcia al di sotto dell'unghia ma personalmente in quei casi preferico sempre rivolgermi al veterinario.

Rivolgetevi ad esso anche se il coniglio è molto agitato o se voi non vi sentite sicuri.

Cavie - toeletta e taglio unghie

Personalmente ho diversi animali tra cui due porcellini d'india e due coniglietti e, nonostante ami moltissimo entrambe le specie penso di poter affermare che le cavie sono decisamente meno attente alla pulizia rispetto ai lapini.

Le cavie infatti hanno bisogno di essere toelettate di tanto in tanto ma, come capita spesso in rete si trovano metodi discordanti. Ecco il modo corretto per toelettare una cavia.

Prima di cominciare a lavare la cavia è necessario preparare tutto l'occorrente per il bagno e per l'asciugatura in modo da non doversi interrompere o da non lasciare la cavia bagnata troppo a lungo.

Avrete bisogno di:
- Guanti in lattice
- Vaschetta in plastica
- Sapone di marsiglia
- Cotton fioc
- Pettine a denti larghi (se la cavia è a pelo lungo)
- Un paio di asciugamani
- Phon

Preparate la vaschetta con poca acqua tiepida in cui scioglierete qualche scaglia di sapone. E' importante che il livello dell'acqua non sia troppo alto, non deve raggiungere le orecchie, il naso e la bocca della cavia.
Il primo compito è, ahimè, il più sgradevole e cioè pulire il sederotto della cavia. Vi consiglio caldamente di usare i guanti in lattice! 
Passate il cotton fioc nelle pieghe della pelle vicino ai genitali per rimuovere lo sporco che la cavia non riesce ad eliminare da sola.
Una volta fatto potete immergere con la massima delicatezza la cavia in acqua. Mentre la lavate continuate a parlarle dolcemente, servirà a calmarla.

Con una mano tenete la cavia ferma (ma senza stringerla o forzarla troppo) e con l'altra versatele dell'acqua sulla schiena. Vi sconsiglio di bagnare la testa alla cavia perchè prima di tutto la spaventereste a morte e poi perchè è meglio evitare di bagnarle le orecchie (il rischio è che si sviluppino delle otiti), al limite potete pulirle la testa con una pezzuola inumidita.

Se la cavia è a pelo lungo potete spazzolarla con il pettine in modo da evitare la formazione di nodi e pulire il pelo più a fondo. In caso di nodi non cercate di scioglierli ora, mentre la cavia è immersa nell'acqua, lo potrete fare durante l'asciugatura (se non riuscite a sciogliere un nodo non vi accanite troppo, piuttosto tagliate il pelo rovinato).
Dopo aver sciacquato la cavia (sempre con acqua tiepida!) avvolgetela in un asciugamano e cominciate a frizionare il pelo per togliere l'acqua in eccesso.
Con il phon a media temperatura e tenuto ben distante dalla cavia procedete ad asciugarla (ricordate di asciugare bene sia il dorso che la pancia!).

Un altro particolare della cavia da controllare periodicamente sono le unghie.
Se non siete esperti vi consiglio di far effettuare un primo taglio unghie dal vostro veterinario di fiducia che vi mostrerà esattamente dove tagliare. In caso la vostra cavia abbia le unghie chiare vedrete che l’unghia è divisa in due sezioni; la prima (più vicina all’attaccatura del dito) è di colore ROSA ed è percorsa da piccoli capillari e terminazioni nervose, dovete fare attenzione a NON TAGLIARE questa parte; la seconda parte dell’unghia invece è trasparente (o bianca) ed è la parte che potete accorciare.


Procuratevi delle forbicine simili a quelle in foto (le trovate in ogni supermercato che abbia un reparto animali, si usano per gatti o cani di piccola taglia). Posizionate l’unghia al centro delle forbici (nella rientranza) e, tenendo ferma la zampetta tagliate con decisione. La lunghezza “corretta” della parte bianca dell’unghia è di circa 3-4 mm.



Ricordate che le cavie sono animali estremamente timidi e paurosi, non lavateli troppo spesso ma solo in caso di reale necessità! Evitate, se possibile, di lavarle durante l’inverno quando il rischio di colpi d’aria è maggiore. 
Per il resto, buona toeletta caviosa :3

Conigli - uscite, viaggi e passeggiate

Chiunque abbia un coniglio per casa sa quanto è difficile resistere alla tentazione di portarselo ovunque. Tuttavia per essere dei buoni compagni di vita per i nostri lapini dobbiamo cercare di rispettare il più possibile la loro natura.

Prima di decidere di portare a spasso il vostro coniglio ricordate che si tratta di un animale preda e che anche gli esemplari domestici mantengono questo istinto.
Inoltre dovete tenere presente che i conigli sono tra i pochi animali che possono morire d'infarto a causa di un forte spavento. Basta un rumore improvviso o la presenza di un predatore per innervosirlo; e qual è l'unica arma che i conigli hanno in natura? La corsa!
Se il coniglio dovesse spaventarsi e iniziare a correre sarà molto difficile, se non impossibile, recuperarlo.
Non esistono convinzioni della serie “Io conosco il mio coniglio e sono sicuro che adora le passeggiate”.Non è una questione di carattere ma di istinti. Può sembrare che i conigli apprezzino le uscite, ne sono sicuramente stimolati essendo animali curiosi ed intelligenti, ma staranno sempre all’erta e davanti a segnali di pericolo, come nuovi odori o rumori, possono perdere facilmente il controllo.

Il nostro consiglio è di portare il coniglio all'esterno solo in caso di reale necessità come viaggi o visite veterinarie. Anche in questi casi dovete prepararvi al meglio e con attenzione.

In caso di viaggi in auto organizzatevi così:
Preparate un trasportino (abbastanza ampio da permettere al coniglio di sdraiarsi) con una traversina assorbente sul fondo, un po' di fieno ed il beverino con acqua fresca. Portatevi un paio di traversine di scorta, una coperta (che in caso di pioggia durante gli spostamenti o rumori assordanti servirà per coprire il trasportino e far sentire il coniglio al sicuro) e, in caso di viaggi lunghi, una bottiglietta d’acqua e un po’ di verdure fresche.
Se viaggiate durante l’estate munitevi di bottiglie d’acqua ghiacciate o di siberini che appoggerete all’esterno del trasportino per raffreddarlo. Viceversa, se viaggiate durante l’inverno, portatevi una borsa dell’acqua calda (le borse elettriche sono le più consigliate poiché mantengono la temperatura a lungo) che appoggerete sempre all’esterno del trasportino.
Volendo, se il coniglio è abituato, potete usare una pettorina per permettergli di sgranchirsi un po’ le zampe facendolo uscire dal trasportino.

Se invece volete rischiare e decidete di portare il vostro coniglio a fare una scampagnata al parco assicuratevi di aver preso almeno le precauzioni di base!
Procuratevi una pettorina robusta e testatela dentro casa per qualche tempo in modo da essere sicuri che il coniglio non sia in grado di sfilarsela o che non la rosicchi. Quando sarete certi che la pettorina è ben tollerata dal coniglio potete pensare all’uscita.
La pettorina va naturalmente messa prima di uscire, portate comunque il trasportino poiché non potete prevedere se al parco vi saranno cani e gatti che potrebbero spaventare il coniglio (allestite il trasportino come detto sopra: traversina sul fondo, fieno sparso e beverino).

La scelta del posto è fondamentale. Evitate assolutamente i luoghi affollati come centri commerciali, parchi giochi e centri città per due motivi. Primo in quei luoghi non c’è assolutamente niente che possa interessare il vostro coniglio, non sono luoghi adatti a lui e finireste solo per stressarlo. Secondo, non so voi, ma io sono gelosissima dei miei lapini e non sopporterei di vederli circondati da bambini urlanti che cercano di afferrargli le orecchie…è decisamente meglio evitare!

Optate piuttosto per parchi con ampi spazi verdi, lontani dalla strada e poco frequentati da proprietari di cani e gatti.
Ricordate che i conigli sono animali crepuscolari quindi apprezzeranno più un’uscita serale (verso il tramonto) piuttosto che una passeggiata mattutina. Naturalmente anche questo comporta dei rischi, un conto è perdere il proprio coniglio durante la mattina ed avere tutto il giorno a disposizione per cominciare le ricerche, un altro è perdere il coniglio la sera e dover rimandare le ricerche al giorno successivo.

Prima di decidere di portare il vostro coniglio all’esterno valutate tutti i pro ed i contro. Il vostro coniglio ha realmente bisogno di queste uscite? O si tratta di un solo di un vostro capriccio?

Se siete tra i fortunati che hanno a disposizione un giardino in cui far svagare i propri animali ricordate di rendere l'ambiente sicuro ed a prova di predatori. Innanzitutto la recinzione dev'essere in rete metallica o in cemento; le reti in plastica rischiano di soccombere in poco tempo sotto gli incisivi dei vostri conigli! La rete dovrà essere interrata per almeno 25/30 cm poiché i conigli sono abilissimi scavatori e in qualche ora di lavoro potrebbero scavare un cunicolo che li porti oltre la recinzione. Inoltre, se prevedete di lasciare spesso il coniglio all'aperto, dovrete sistemare una rete che li protegga da eventuali rapaci (gufi, civette ma anche poiane, falchetti e corvi). 
Sistemate qualche riparo in diversi punti del giardino. Se possibile cercate casette in legno e non in plastica, meglio se coibentate (cioè isolate termicamente). Lasciate sempre ciotole d'acqua a disposizione e magari anche qualche manciata di fieno.  
In internet trovate varie liste in cui si elencano le piante tossiche che possono provocare problemi (anche gravissimi) ai nostri lapini. La più completa è quella di CasaFreccia (link). Prima di far uscire il vostro coniglietto consultate la lista e mettere in sicurezza (sempre recintandole con reti metalliche) eventuali piante tossiche!
Ricordate che anche i conigli sono soggetti a parassiti come zecche, pidocchi e acari! Se volete lasciare il coniglio in giardino con regolarità o per lunghi periodi ricordatevi di parlare con il veterinario che vi consiglierà l'antiparassitario più adatto (non tutti possono essere usati sui conigli, anzi alcuni antiparassitari per cani e gatti sono addirittura mortali!). Sono altresì importantissimi i vaccini periodici (da fare SEMPRE, anche se il coniglio viene tenuto solo in appartamento!)
Per le prime uscite vi consigliamo di attrezzare un recinto in un punto ben visibile del giardino in cui lascerete il coniglietto per qualche ora. Così facendo potrete abituare il piccolo ai nuovi odori ed al nuovo ambiente.
Quando sarà il momento di rientrare chiamate il coniglietto e offritegli un premio, così facendo lo abituerete ad ubbidirvi ed a rientrare se richiamato. Evitate di inseguirlo o di prenderlo in braccio forzatamente, rischiate solo di spaventarlo e di fargli perdere fiducia nei vostri confronti. 

Temp e Ice. A seconda dell'indole il gatto può totalmente ignorare il coniglio, come Ice. Non vanno comunque mai lasciati insieme senza sorveglianza.
IMPORTANTE (e anche un pò scontato): come abbiamo ripetuto più volte i conigli sono animali molto delicati che possono essere portati all'esterno SOLO durante la bella stagione. Che non vi venga in mente di far uscire il coniglio in mezzo alla neve o con temperature invernali poiché lo sbalzo di temperatura (tra i 20° che normalmente ci sono in casa e il freddo esterno) può portare a serie patologie respiratorie!



Conigli - la moda del momento


Fino a qualche anno fa avere un coniglio in casa era qualcosa di inusuale, ultimamente sta diventando una vera e propria moda, con tutti i danni che le mode ovviamente si portano dietro.
L'ultimo grido sembra essere portare il proprio coniglio a casa dell'amichetto/a per farli giocare insieme, spesso e volentieri ho notato che si tratta di conigli non sterilizzati, della serie 'se facciamo le cose facciamole bene'.

Peccato che poi le stesse persone spesso si lamentino del fatto che i conigli si siano 'appallottolati', abbiano cercato di montarsi, siano diventati aggressivi oppure maschi apparentemente in 'pace coi sensi' abbiano tirato fuori la loro 'virilità' iniziando a marcare e montare qualsiasi cosa nei giorni seguenti.

Portare un coniglio in una casa nuova con altri conigli sconosciuti è assolutamente controproducente per due grandi motivi (e ce ne sono tanti altri non di minor importanza) che andremo ad analizzare:

Il coniglio è un animale sociale ma estremamente territoriale.

Se avete un minimo di conoscenza lapina saprete già che per inserire un nuovo coniglio nel territorio di un coniglio pre-esistente è necessario farli incontrare in un territorio neutro; spesso occorrono numerosi giorni prima di poter lasciare i conigli insieme senza la nostra supervisione.
E' quindi impensabile portare un coniglio sconosciuto e metterlo direttamente nel territorio dell'altro, soprattutto farlo entrare nella gabbia (dove si spera non viva recluso l'altro!) insieme al coniglio di casa; questa cosa può solo portare a litigi ed a grande stress per entrambi.

I conigli non si riconoscono a distanza di tempo.

Chi ha due conigli può confermare che è frequente dover rifare un inserimento tra due conigli che vivono insieme da tempo e vanno d'accordo dopo un periodo di 'distaccamento' di uno dei due, fosse anche a causa un breve ricovero per la sterilizzazione.
Dobbiamo quindi evitare di umanizzare i nostri conigli e capire che a distanza di giorni, settimane o mesi, non possono riconoscersi come compagni di giochi e diventa quindi inutile fargli subire in una sola giornata sia lo stress del viaggio che quello dell'incontro per soddisfare un nostro capriccio.

La situazione ovviamente peggiora quando i conigli non sono sterilizzati perché oltre alla territorialità entrano in gioco anche gli ormoni.

E' poi da ricordare che sono animali abitudinari, quindi non amano essere sballottolati qua e la e bisognerebbe ricorrere agli spostamenti solo in caso di vera necessità, soprattutto nelle stagioni molto fredde o molto calde per evitare pericolosi sbalzi di temperatura.

Conigli - la sterilizzazione

La sterilizzazione è uno degli aspetti fondamentali nella vita di un coniglio domestico, merita quindi il giusto approfondimento per capirne appieno l'importanza.

Secondo dati veterinari certi ben l'80% delle femmine, sopra i due anni di età, ha la possibilità di contrarre pericolosi tumori uterini oltre a mastiti, piometre e cisti ovariche che mettono a serio rischio la vita della coniglia, senza contare lo stress che subirà dalle probabilissime gravidanze isteriche.
Per questo si consiglia caldamente la sterilizzazione, che dovrebbe avvenire appena dopo i sei mesi e preferibilmente entro l'anno di età, per evitare che l'utero inizi a compromettersi.


L'operazione deve essere svolta presso un veterinario specializzato in animali esotici.

La sterilizzazione è un'operazione più lunga e complessa della castrazione perché  mentre nel maschio si procede all'asportazione dei testicoli, nella femmina si procederà asportando le ovaie e l'utero.
Solitamente se la sterilizzazione avviene entro l'anno il veterinario asporterà solamente le ovaie (ovariectomia) mentre se l'utero inizia ad essere già compromesso asporterà anche quello (ovarioisterectomia) per essere sicuro di eliminare qualsiasi possibilità di contrarre un tumore in futuro.

Nel maschio la castrazione può essere facoltativa se vive senza una/un compagna/o e se non presenta alcun sintomo di stress ormonale. I sintomi più comuni, sia nei maschi che nelle femmine, sono l'aggressività, il cambiamento radicale di carattere, gli spruzzi di urina per marcare il territorio e la tendenza ad accoppiarsi con qualsiasi oggetto gli capiti a tiro. Se il coniglio presenta anche uno solo di questi sintomi allora è il caso di procedere alla castrazione, che eliminerà anche la possibilità di contrarre tumori ai testicoli, anche se assai meno diffusi rispetto ai tumori uterini.

Dovete ricordarvi che dopo la castrazione gli ormoni restano in circolo per circa tre settimane prima di sparire del tutto, quindi nel caso aveste una coppia mista ed una coniglia momentaneamente non sterilizzata evitate di rimetterli insieme per quel lasso di tempo, il maschio potrebbe riuscire ad ingravidare cmq la piccolina.

La frase che più viene usata da chi non sterilizza i conigli è "non lo faccio perché è contronatura", quindi andiamo ad analizzare la situazione; un coniglio che vive in appartamento, un coniglio nato per essere comprato come animale da compagnia non vive sicuramente una situazione naturale. Un coniglio, anche se alimentato nella maniera più corretta in cattività, non seguirà mai l'alimentazione che seguirebbe in natura.Un coniglio che vive in gabbia non conduce una vita naturale.Un coniglio che arriva alla maturità sessuale ed è costretto a sfogare i suoi istinti con peluches o altro non è un animale che vive naturalmente, come non lo è la coniglia ingravidata continuamente e costretta a partorire cuccioli che non si sa che fine farebbero. Di conseguenza non può considerarsi un atto 'contronatura' proteggere con questa operazione gli animali che abbiamo deciso di "avere in casa" da malattie molto gravi e da tutto lo stress che gli ormoni procurano.

La maggior parte dei veterinari opera i conigli in mattinata e li tiene in osservazione fino al primo pomeriggio.
Le uniche cose che dovrete fare nel post operatorio saranno quelle di attenersi scrupolosamente alle terapie del veterinario, assicurare al piccolo l'assoluta tranquillità e controllare che nelle ore successive mangi, faccia pipì e spallini correttamente (un coniglio che non spallina per 12 ore è a forte rischio di blocco intestinale).

Conigli - il "Nascondi-niglio"

Come abbiamo ribadito più volte i conigli NON SONO ANIMALI ADATTI A VIVERE IN GABBIA ma hanno comunque bisogno di un punto di riferimento in cui sporcare o in cui rifugiarsi.
Ammettiamolo, per quanto amiamo i nostri piccoli lapini non è per niente piacevole avere grandi gabbie o lettiere disseminate per casa con tanto di spargimento di fieno e palline.

Per diverso tempo mi sono arrovellata cercando una soluzione che potesse essere una tana confortevole per i miei conigli e che non fosse troppo “visibile”.

Ho trovato lo spunto per quest'idea sul sito ikea hackers dove diversi utenti hanno pubblicato degli ingegnosi armadietti che nascondessero le lettiere dei loro mici.
Alla prima occasione ho acquistato da ikea il tavolo contenitore Hol a € 60,40 ed un rotolo di fondoantiscivolo per cassetti a € 3,01.



In un lato del tavolo ho ricavato una porticina di 22x22cm per permettere ai miei culo-nigli di entrare comodamente nella loro nuova tana ed ho incollato (usando del nastro biadesivo ad alta tenuta) il fondo per cassetti tagliato a misura alla base del tavolo.
Ho inserito la lettiera (una comunissima cassetta per gatti) e fissato il beverino ad uno dei lati con del filo metallico (per comodità ho usato del filo d'alluminio che è molto duttile e facile da modellare). Per completare il tutto ho agganciato un giochino rosicchiabile in legno e corda ad una delle pareti ed ecco il nascondi-niglio finito!


E' una soluzione molto comoda poiché il coperchio removibile permette una pulizia accurata della “gabbia” ed i lati a grate garantiscono una perfetta aerazione. Inoltre è noto che i conigli non hanno una vista molto sviluppata e preferiscono le zone in penombra piuttosto che la luce piena, il nascondi-niglio si è rivelato un'ottima scelta anche da questo punto di vista (nei momenti di “panico” Joy e Camillo si precipitano nella loro nuova tana).



Se proprio devo trovare un difetto a quest'idea è che il coperchio a grate è pericoloso per le zampe (specialmente per quelle anteriori che, essendo molto sottili, rischiano di incastrarsi).
Chiunque divida la propria casa con un lapino sa che non bisogna lasciare nulla al caso! I nostri piccoli amici sono molto intraprendenti e amano esplorare ogni angolo del loro regno, dobbiamo quindi mettere in conto qualche “escursione” sul coperchio della nuova gabbia. Per quanto mi riguarda è stato sufficiente mettere una una coperta ripiegata sopra alle grate del coperchio (andrebbe benissimo anche un cuscino, se non avessi la certezza di trovarlo distrutto nel giro di poche ore), devo dire che Camillo e Joy hanno apprezzato molto e sfruttano il tetto della nuova tana per i loro pisolini pomeridiani o come trampolino per arrampicarsi nei posti più impensabili.


Criceti - ricavare un habitat economico da un box ikea

Non sempre è possibile prevedere l'arrivo di un nuovo animaletto in famiglia, la maggior parte dei roditori viene acquistata “d'impulso” e senza troppe riflessioni in quanto vengono considerati come animali poco impegnativi sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda la loro gestione. E se un giorno uno dei nostri familiari dovesse rientrare con un cricetino appena acquistato come dobbiamo comportarci?

Innanzitutto non riportate il piccolo al negozio. Difficilmente un negoziante riprenderà un “articolo” che considerava venduto e, se lo farà, è probabile che il piccolo venga utilizzato come cibo vivo per serpenti o attaccato dai suoi stessi compagni di gabbia che non lo riconosceranno più.

Se proprio non potete prendervi cura del criceto contattate le associazioni che si occuperanno di prelevarlo e di cercare per lui una sistemazione adeguata. Nel frattempo potete organizzare un habitat economico ma che garantisca al criceto lo spazio minimo di cui necessita.

La soluzione è un  box ikea 60x40 che potete acquistare presso qualsiasi punto vendita al costo di € 6,04.


Riempite il fondo con 4/5 cm di lettiera per roditori (trucioli di legno depolverizzati, lettiere in canapa o lino, tutolo di mais. Non utilizzate lettiere per gatti o a base d'argilla che sono tossiche se ingerite). 

Inserite nel box gli “arredi” indispensabili: una casetta (con della carta assorbente bianca ed inodore per permettere al criceto di creare il proprio nido), due ciotole (una per il mangime secco ed una per le verdure), una ruota con piedistallo ed un beverino a ventose




Aggiungete eventualmente una vaschetta con della sabbia per cincillà (che il criceto userà per pulirsi il pelo) e qualche tubo di cartone o qualche gioco in legno per permettere al piccolo di svagarsi....ed ecco fatto, in meno di 10 minuti avrete allestito un ambiente adatto ad ospitare il criceto!




Un box ikea è un'ottima soluzione temporanea per alloggiare le femmine partorienti poiché i lati in plastica piena impediscono ai cuccioli di scappare ed evadere (come capita in alcune gabbie a grate) e al tempo stesso li proteggono dalle correnti d'aria. Inoltre trattandosi di una soluzione economica può essere sfruttata anche per dividere i piccoli per sesso dopo il compimento del 1° mese d'età.

L'assenza di coperchio può essere un rischio per i criceti più intraprendenti che possono riuscire a fuggire arrampicandosi sulla casetta o sulla ruota. In questo caso potrete facilmente realizzare un coperchio su misura con delle liste in legno e della rete in metallo per pollai (reperibile in qualsiasi garden center). 

Se decidete di adottare questa soluzione come gabbia definitiva vi consigliamo di scegliere misure più ampie rispetto al box che vi abbiamo mostrato in foto (60x40cm) o di creare habitat modulari collegando diversi box tra loro grazie ai vari adattatori per tunnel e tunnel  in commercio

Si ringrazia il modello cricetico Gustuovo (winter white sapphire) per essersi gentilmente prestato a mostrarci come sfruttare a pieno l’habitat.





Criceti - affrontare una gravidanza

E' bene premettere che noi siamo per l'evitare le gravidanze SEMPRE.
Certo, i cuccioli sono tenerissimi ed il parto è uno dei momenti più emozionanti che madre natura possa offrirci, ma è sempre meglio pensare alle conseguenze; le cucciolate non sono affatto semplici da gestire, a maggior ragione quando sono numerose (da 3 a 12 piccoli per parto) e frequenti come nei criceti.

A volte però può capitare che i negozianti vendano, ad ignari acquirenti, femmine già gravide o ancor peggio una coppia di sesso misto. Quest'ultima, sommata all'inesperienza ed alla scarsa conoscenza del proprietario può dar luogo a gravidanze impreviste o indesiderate.

Cerchiamo quindi di capire passo passo come affrontare questo delicato momento:
innanzitutto la premessa principale è quella di dividere i criceti e non rimetterli più insieme, sia per evitare ulteriori cucciolate (il maschio può fecondare la femmina già nelle ore successive al parto) sia per evitare stress a mamma criceta che potrebbe sentirsi minacciata al punto da abbandonare la sua cucciolata. Inutile dire che il maschio non dovrà essere confinato in un trasportino ma in una gabbia che misuri almeno 60*40cm. Potete seguire la nostra guida e costruire un economico habitat per il vostro criceto.

La gestazione dura circa 15/18 giorni. All’avvicinarsi del parto mamma criceta ingrosserà sui fianchi, la sua pancia apparirà piatta e soda ed inizierà a costruire il nido, usando il materiale che noi le forniremo ed il pelo che si strapperà dall’addome. Mi raccomando, fornitele solo carta igienica o fazzolettini bianchi e inodore, evitate assolutamente il cotone e tutti i materiali lanuginosi! Durante questo periodo cercate di maneggiare la cricetina il minimo indispensabile!

Più si avvicinerà la data del parto e più la cricetina diventerà nervosa. A questo punto vi consigliamo di pulire la gabbia (senza detergenti profumati o sostanze che possano infastidire i criceti) poiché dopo la nascita dei cuccioli è necessario garantire la massima tranquillità alla neo mamma e dovrete rimandare la pulizia della gabbia almeno finché i piccoli non usciranno spontaneamente dal nido intorno al 10° giorno di vita.

Durante il parto mamma criceta ha bisogno della massima tranquillità. Evitate dunque di mettervi in pole position per filmare il momento della nascita ed abbiate un po’ di rispetto per il dolore che la cricetina sta provando!

Durante i primi giorni di vita non toccate assolutamente i piccoli, soprattutto se non avete un rapporto di fiducia reciproca con la mamma. Se doveste notare un cucciolo 'abbandonato' potrete prenderlo con un cucchiaino e rimetterlo nel nido insieme agli altri. E' importante non toccarli a mani nude, altrimenti mamma criceta, non sentendo il proprio odore, potrebbe non curarli più arrivando anche ad ucciderli.

La mamma dovrà essere in forza per gestire l'allattamento, quindi dovrete provvedere a garantirle un maggiore apporto di proteine lasciando a disposizione un pezzetto di sottiletta, pollo bollito, uovo sodo o una crocchetta per gatti a basso contenuto di grassi e di buona qualità.
Per favorire lo sviluppo e la crescita dei cuccioli è consigliabile fornire ad ognuno dei piccoli una crocchetta per gatti di buona qualità a giorni alterni

Al compimento del primo mese sarà vostro compito stabilire il sesso dei criceti e dividerli in due gabbie, maschi con maschi e femmine con femmine.
Le ristrette dimensioni della cattività li porteranno prima o poi a litigare per il territorio; per questo è bene tenere delle gabbie di scorta per separarli singolarmente ai primi squittii di allarme.

E' sconsigliatissimo mettere insieme genitori/figli e fratelli/sorelle non solo per evitare ulteriori gravidanze ma per evitare che possano trasmettersi tare genetiche (a causa della consanguineità) che possono compromettere la salute dei futuri cuccioli.

Curiosità: i Roborovsky sono i criceti che hanno maggiori possibilità di riuscire in una convivenza (ovviamente due criceti dello stesse sesso, mai separati dalla nascita, misure della gabbia raddoppiate e doppi accessori.), anche in questo caso è però consigliabile avere un’ulteriore gabbia di dimensioni adeguate da utilizzare in caso di zuffe tra i due criceti poiché le possibilità di litigi restano comunque elevate, mentre i criceti Dorati sono quelli che assolutamente non tollerano altre presenze nel loro territorio.

Purtroppo non è semplice affidare i cuccioli in buone mani, una volta pronti per l'adozione.
E' probabile che capitino in mani sbagliate o addirittura che possano finire come pasto vivo, e gratuito, di qualche serpente quindi non affidateli mai alla prima persona che ve li chiede ma cercate di capire quali sono le sue conoscenze, o almeno quanto è alta la sua volontà di informarsi ed imparare e fatevi mostrare una foto della gabbia dove hanno intenzione di alloggiare il piccolo. Per questo motivo vi sconsigliamo anche di cederli ai negozi, oltre ad essere un modo poco carino e non sicuro di sbarazzarsi dei piccoli è anche illegale, anche se molti non lo sanno. Non cedete MAI coppie a sesso misto!

La soluzione migliore è quella di affidarsi ad un'associazione animalista che si occupa di recuperare e dare in adozioni criceti abbandonati o cucciolate fuori programma, affidandoli in seguito solo a persone che, tramite firma di un modulo, si impegnano a garantirgli gabbie di dimensioni adeguate, visite veterinarie, alimentazione corretta, rispetto e tutto l'amore che meritano.

Con questo articolo speriamo di avervi tolto un po' di dubbi, ma soprattutto la voglia di far fare cucciolate senza cognizione di causa perché non sono affatto facili da gestire, ed anche se ci sono le associazioni che possono intervenire spesso sono al collasso e quindi non devono essere considerate come 'il solito rimedio' ad una vostra disattenzione.


Cuccioli a sette giorni dal parto:

Cuccioli di 14 giorni:

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