Conigli - la sterilizzazione

La sterilizzazione è uno degli aspetti fondamentali nella vita di un coniglio domestico, merita quindi il giusto approfondimento per capirne appieno l'importanza.

Secondo dati veterinari certi ben l'80% delle femmine, sopra i due anni di età, ha la possibilità di contrarre pericolosi tumori uterini oltre a mastiti, piometre e cisti ovariche che mettono a serio rischio la vita della coniglia, senza contare lo stress che subirà dalle probabilissime gravidanze isteriche.
Per questo si consiglia caldamente la sterilizzazione, che dovrebbe avvenire appena dopo i sei mesi e preferibilmente entro l'anno di età, per evitare che l'utero inizi a compromettersi.


L'operazione deve essere svolta presso un veterinario specializzato in animali esotici.

La sterilizzazione è un'operazione più lunga e complessa della castrazione perché  mentre nel maschio si procede all'asportazione dei testicoli, nella femmina si procederà asportando le ovaie e l'utero.
Solitamente se la sterilizzazione avviene entro l'anno il veterinario asporterà solamente le ovaie (ovariectomia) mentre se l'utero inizia ad essere già compromesso asporterà anche quello (ovarioisterectomia) per essere sicuro di eliminare qualsiasi possibilità di contrarre un tumore in futuro.

Nel maschio la castrazione può essere facoltativa se vive senza una/un compagna/o e se non presenta alcun sintomo di stress ormonale. I sintomi più comuni, sia nei maschi che nelle femmine, sono l'aggressività, il cambiamento radicale di carattere, gli spruzzi di urina per marcare il territorio e la tendenza ad accoppiarsi con qualsiasi oggetto gli capiti a tiro. Se il coniglio presenta anche uno solo di questi sintomi allora è il caso di procedere alla castrazione, che eliminerà anche la possibilità di contrarre tumori ai testicoli, anche se assai meno diffusi rispetto ai tumori uterini.

Dovete ricordarvi che dopo la castrazione gli ormoni restano in circolo per circa tre settimane prima di sparire del tutto, quindi nel caso aveste una coppia mista ed una coniglia momentaneamente non sterilizzata evitate di rimetterli insieme per quel lasso di tempo, il maschio potrebbe riuscire ad ingravidare cmq la piccolina.

La frase che più viene usata da chi non sterilizza i conigli è "non lo faccio perché è contronatura", quindi andiamo ad analizzare la situazione; un coniglio che vive in appartamento, un coniglio nato per essere comprato come animale da compagnia non vive sicuramente una situazione naturale. Un coniglio, anche se alimentato nella maniera più corretta in cattività, non seguirà mai l'alimentazione che seguirebbe in natura.Un coniglio che vive in gabbia non conduce una vita naturale.Un coniglio che arriva alla maturità sessuale ed è costretto a sfogare i suoi istinti con peluches o altro non è un animale che vive naturalmente, come non lo è la coniglia ingravidata continuamente e costretta a partorire cuccioli che non si sa che fine farebbero. Di conseguenza non può considerarsi un atto 'contronatura' proteggere con questa operazione gli animali che abbiamo deciso di "avere in casa" da malattie molto gravi e da tutto lo stress che gli ormoni procurano.

La maggior parte dei veterinari opera i conigli in mattinata e li tiene in osservazione fino al primo pomeriggio.
Le uniche cose che dovrete fare nel post operatorio saranno quelle di attenersi scrupolosamente alle terapie del veterinario, assicurare al piccolo l'assoluta tranquillità e controllare che nelle ore successive mangi, faccia pipì e spallini correttamente (un coniglio che non spallina per 12 ore è a forte rischio di blocco intestinale).
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