Trachemys Scripta Elegans - gestione e malattie

Negli articoli precedenti vi abbiamo spiegato come allestire un acquaterrario idoneo e qual è l'alimentazione ideale per le tartarughe d'acqua dolce (in particolare abbiamo tenuto come riferimento la specie Trachemys che è una tra le più diffuse). A questo punto avete già preparato l'habitat, vi siete procurati il necessario per alimentarla...manca solo la tartaruga! A questo proposito vi sconsigliamo di acquistarla in negozio.

Purtroppo le tartarughe in negozio hanno aspettative di vita assai limitate (a meno che non si tratti di un rarissimo negozio specializzato che tratti gli animali con rispetto e non semplicemente come merce). Piuttosto rivolgetevi ad un allevatore serio (magari evitate gli annunci gratuiti su siti come subito.it, la maggior parte dei sedicenti allevatori in realtà non sa nemmeno distinguere la specie di rettile che alleva...) o piuttosto ad una fiera specializzata (vi segnaliamo il Reptiles Day di Longarone).

Di fatto, la parte più impegnativa della gestione è sistemare l'acquaterrario. Per una corretta gestione della tartaruga bastano poche semplici regole:- Inserire un termometro per controllare la temperatura dell'acqua (temperatura ottimale: 24/25°).- controllare che l'acqua non ristagni e che il filtro funzioni a dovere- accendere le lampade (spot e uv) per almeno 10/12 ore al giorno (a questo proposito potete utilizzare un timer automatico che accenda e spenga le luci ad orari prestabiliti, si trovano in tutti i negozi d'elettronica e brico center)- alimentare la tartaruga come vi abbiamo spiegato nell'articolo precedente.

Come già detto le tartarughe mangiano prevalentemente in acqua, dopo i pasti vi conviene controllare che non vi siano residui di cibo troppo grandi per essere smaltiti dal filtro. Potete organizzarvi utilizzando una seconda vasca per alimentare la tarta in modo da non sporcare l'acquaterrario. Se la vostra tartaruga vive all'esterno, il laghetto (o stagno) deve avere una profondità maggiore di 80/100 cm per permettere alla tartaruga di fare il letargo senza rischiare di morire per ipotermia. La temperatura ottimale è compresa tra i 10° e i 4°, al di sotto dei 4° la tartaruga rischia di subire danni neurologici a causa del freddo o di morire per ipotermia.Per le tartarughe che invece vivono in casa non ci sono problemi, potete evitare il letargo (in questo caso occhio al peso del rettile, il rischio di obesità è meggiore per le tarte che non fanno  letargo) o optare per un letargo controllato in cantina o in garage (dove solitamente le temperature sono abbastanza basse da consentire il letargo). Anche con una gestione ottimale la vostra tartaruga può purtroppo incappare in qualche malattia che però può essere prontamente risolta con una visita presso un veterinario esperto in rettili.Le malattie e i principali problemi possono essere:

- obesità: da non sottovalutare! Le tartarughe afflitte da obesità, avendo la maggior parte del corpo racchiusa nel carapace, rischiano seri danni agli organi interni che vengono compressi in posizioni innaturali. Un'alimentazione adeguata dovrebbe essere sufficiente a scongiurare questa patologia.

- piramidelizzazione degli scuti: alcuni scuti crescono in modo anomalo assumendo una forma, appunto, di piramide e risultando molto più alti del dovuto. Questa patologia è dovuta a scompensi alimentari (soprattutto a diete ricche di grassi).

- MOM (malattia ossea metabolica): il carapace presenta malformazioni ed è morbido al tatto. Questo è indice di una cattiva alimentazione e di una carenza di calcio. La deformazione è permanente e comporta problemi motori arrivando a provocare la morte dell'animale (che in alcuni casi non riesce più nemmeno a nutrirsi).

- micosi: infezione da funghi che può causare seri danni al carapace causando infezioni. Spesso dipende da una cattiva igiene dell'acqua e da una mancata esposizione ai raggi UV

- SCUD: setticemia, le cause sono simili alla micosi. La tartaruga manifesta ferite infette, torpore e inappetenza.

- Gotta: causata da un squilibri alimentari (come essessi di proteine e dieta poco varia), i sintomi sono edemi e gonfiori agli arti e malformazioni del carapace (simili alla piramidelizzazione).

- Ipovitaminosi A: causata principalmente da una carenza di vitamina A e condizioni igieniche trascurate. Tra i sintomi infiammazione agli occhi, gonfiore agli occhi e cecità temporanea.

- congiuntivite: causata da corpi estranei (come la sabbia da fondale) che si depositano sotto le palpebre infiammandole. Sintomi: occhi gonfi, cecità temporanea, inappetenza e torpore.

- malattie respiratorie (rinite e polmonite): causate da sbalzi di temperatura (ecco perché spot e termoriscaldatore sono molto importanti!) o da animali infetti. I sintomi sono: scolo nasale, respirazione a bocca aperta (nei casi più gravi), inappetenza e torpore.

- Ascessi: le tartarughe acquatiche sono particolarmente soggette agli ascessi auricolari che si presentano come un rigonfiamento della membrana timpanica.

- parassiti: anche le tartarughe possono incappare in parassitosi sia esterne (come le zecche) che interne (localizzate nel tratto intestinale). In particolar modo le infestazioni da parassiti intestinali vanno curate nel più breve tempo possibile poiché possono causare un rapido deperimento dell'animale e conseguente morte.

- costipazione intestinale (o blocco): può avvenire per l'ingestione di corpi estranei che la tartaruga non riesce poi ad espellere, o per il rallentamento della motilità intestinale, il cibo si blocca nell'intestino e forma una massa dura e compatta.

- tumori

- distocia: ossia ritenzione delle uova. malformazioni dell'animale o un'errata calcificazione dell uova posso bloccare il loro percorso nell'ovidotto causando anche la morte dell'animale.

- ritenzione degli scuti: il carapace delle tartarughe subisce diverse mute, i vecchi scuti si staccano per lasciare spazio a quelli nuovi che si sono già formati. Se i vecchi scuti rimangono però attaccati al carapace creano una specie di camera d'aria tra il nuovo e il vecchio carapace, in tale spazio i batteri proliferano arrivando anche a causare delle necrosi. Solitamente è causato da una mancata esposizione alla lampada UV o da una carenza di calcio.

- traumi al carapace: moltissime tartarughe presentano ferite più o meno gravi in seguito al risveglio dal letargo, le cause possono essere molteplici: dai proprietari disattenti che non notano la tartaruga e la feriscono mentre tagliano il prato (capita spessissimo), ai roditori che mangiano letteralmente il carapace della povera tarta, a traumi come cadute (le tartarughe non hanno senso del vuoto).

- lesioni cutanee : graffi, escoriazioni e ferite accidentali possono facilmente infettarsi se non vengono tenute sotto controllo

Prima di acquistare o adottare una tartaruga (molte associazioni recuperano tartarughe abbandonate, basta una rapida ricerca in rete per trovarne parecchie), è necessario cercare il nominativo di un veterinario esperto in rettili che possa seguirvi in caso di problemi. In rete si trovano molti rimedi fai-da-te ma sono metodi molto imprecisi che rischiano solo di aggravare la situazione. In caso doveste riscontrare cambiamenti nella vostra tartaruga (torpore, inappetenza, ferite, ecc) contattate tempestivamente il veterinario che vi saprà sicuramente consigliare la procedura più corretta per rimettere in forma la tarta
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